Le sempre più stringenti norme nel campo delle emissioni stanno tagliando le gambe alle case automobilistiche di tutto il mondo. In Europa, a partire dal 2021, sarà vietata un’emissione media superiore ai 95 g/km di CO2. Quota che non tutti i costruttori sembrano pronti a rispettare. In caso di sforamento, sono previste multe salatissime che potrebbero costare tantissimo nell’economia di bilancio e per gli investimenti futuri.
Multe per emissioni – Il quadro generale
Innanzitutto, quantifichiamo. Parliamo di miliardi e miliardi di euro. Gli analisti di Jato Dynamics hanno calcolato la cifra in 36 miliardi complessivi. Per gruppi come PSA e Volkswagen significherebbe perdere metà del bilancio, eventualità assolutamente inaccettabile e che rappresenterebbe a dir poco una catastrofe.
Nel 2018, tra l’altro, le statistiche sulle emissioni hanno rilevato un aumento della media di CO2 rilasciato nell’aria (120,5 g/km). L’anno precedente, la quota si era fermata a 118,1 g/km. Difficile supporre che si possano tagliare oltre 25 g/km quando i numeri, nei precedenti trecentosessantacinque giorni, sono andati persino in controtendenza con la direzione che avrebbero dovuto già intraprendere.
Ciò si spiega con l’aumento di popolarità dei SUV. Più grandi e pesanti, dunque più inquinanti. Le “alte” non sfruttano l’aerodinamica tanto quanto le sorelle più piccole ed hanno una maggiore incidenza sull’equilibrio tra uomo e ambiente.
Tutto ciò è accaduto nonostante il grande calo di fama della motorizzazione diesel, per le quali sono ormai in fase inoltrata migliaia di campagne atte a convincere i consumatori ad allontanarsene.
Adesso è lecito pensare che tutte le maggiori case automobilistiche dovranno concentrare i propri sforzi verso l’elettrificazione, sia questa parziale (e dunque ibrida) o totale. Il 2019 ed il 2020 potrebbero essere due annate di rivoluzione nel mondo dei motori, con un cambiamento dettato in maniera importante dalla legislazione europea.
Chi rischia di più è General Motors, con la soglia pazzesca di 255,8 g/km di media. Non buona anche la posizione di Mazda e Subaru, mentre è chiaramente esente da questo ragionamento la Tesla, che produce soltanto automobili ad impatto inquinante nullo.