Auto Brexit, una storia senza fine. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è un capitolo che sembrava già da tempo formalizzato e pronto alla chiusura ad effetto. Il dietrofront degli ultimi mesi ha cambiato però le carte in tavola, con gli Inglesi che potrebbero, infine, di restare all’interno dell’organizzazione continentale. Sono attese novità importanti nelle prossime settimane.
Auto Brexit – Quali le conseguenze?
Occupiamoci però di motori, perché la Brexit potrebbe condurre anche a delle novità importantissime nell’equilibrio finanziario di alcuni tra i più grandi colossi mondiali. In attesa del possibile no – deal del 31 ottobre prossimo, l’economia britannica potrebbe essere totalmente travolta dalla situazione.
Il comparto auto dello UK conta oltre 850.000 impiegati, divisi tra la produzione diretta e l’indotto. Tanti costruttori con sede al di fuori del continente, ad esempio Nissan, avevano la propria base europea proprio in Gran Bretagna, ma in seguito alle vicissitudini politiche si è deciso di abbandonare la nave per evitare disastri. Quello del brand giapponese è solo un esempio, applicabile a molteplici altre realtà.
Qual è dunque la soluzione? Semplice, chiudere le sedi inglesi e trasferirle all’interno dell’Europa continentale. Italia, Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Lussemburgo. Chi più ne ha, più ne metta. Tutti questi paesi sarebbero più che felici di accogliere una di queste realtà all’interno dei propri confini.
La Brexit potrebbe cancellare un giro d’affari da oltre 1,7 milioni di auto prodotte, tante quante le unità prodotte nel Regno Unito nell’anno 2017. Numeri incredibili, considerando che l’80% di queste automobili sono destinate a soddisfare la richiesta estera. Le nuove tariffe doganali – i dazi insomma – porterebbero ad un aumento dei prezzi spropositato e difficilmente assorbibile dall’economica di Inghilterra e compagnia, ma soprattutto dalle varie case automobilistiche. Perché, d’altronde, restare nello UK quando spostandosi di poche centinaia di chilometri si potrebbe evitare di sottostare alle pesantissime tasse? Countdown da qui a novembre: i prossimi mesi saranno vitali nell’industria automobile di tutto il mondo.