32,1 miliardi di euro. E’ questa, più precisamente, la cifra spesa in totale dagli automobilisti italiani per mettere mano alla propria vettura con i vari interventi di officina. Statistiche, quelle dell’Osservatorio Autopromotec di Bologna, che rivelano un sensibilissimo aumento della fattura da meccanico nell’anno 2018. Ma analizziamo i numeri con maggiore precisione.
Costo manutenzione auto – Impennano i numeri
I prezzi, tra 2017 e 2018, sono saliti del 3,7%. Le previsioni, in realtà, erano persino più negative. Fortunatamente, si è riusciti ad ammortizzare i danni. C’era comunque da aspettarsi un dato negativo del genere. Negli ultimi 11 anni, soltanto nel 2012 e nel 2013 gli esperti hanno registrato dei cali nella tariffa riparazioni.
Per Autopromotec, tali numeri sono motivati da fattori ben precisi. Innanzitutto, c’è da tenere conto dell’impennata che i prodotti hanno subito. Pneumatici, lubrificati e varie componenti per motore o scocca: se al meccanico i pezzi costano più del dovuto, è necessario che questi alzi le tariffe per poter mantenere inalterata la percentuale di guadagno.
Bisogna dire che il numero di riparazioni ha visto un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente, a fronte di una crescita dell’1,3% del parco di auto circolanti nel nostro paese.
Le autofficine, in Italia, sono circa 83mila. I 32,1 miliardi di euro che gli addetti hanno conteggiato, vanno dunque (più o meno equamente) distribuiti fra queste entità. Tra il 22 ed il 26 maggio, a Bologna, sarà possibile saperne di più: Automotec terrà la sua classica manifestazione annuale per approfondire maggiormente la discussione sui dati già diffusi.
Il mercato dell’auto diventa sempre più variegato e sempre più difficile da leggere. In un momento di transizione, dove dal termico si procede spediti verso l’elettrico, sarà interessante capire quale sarà l’evoluzione del mestiere del meccanico. Per il momento, i dati diffusi sono tutto fuorché incoraggianti: con il prezzo delle auto anch’esso fortemente lievitato, sembra inconcepibile che anche “metterci una pezza” sia diventata una possibilità che solo in pochi possono permettersi.