Ordini di scuderia, uno dei temi più discussi in assoluto quando si parla di Formula 1. Quanto è giusto rallentare un pilota per cercare di favorire il bene del team? Una domanda a cui non si riuscirà mai a dare risposta, ma che in Ferrari hanno ben presente dopo i fatti di domenica scorsa in Cina.
Per chi non fosse aggiornato con gli ultimi eventi, facciamo un piccolo passo indietro al Gran Premio di Shanghai. Mattia Binotto, il leader del paddock per la Rossa, ha esplicitamente chiesto a Leclerc di fare largo a Vettel, con l’intento di inviare il tedesco in missione per infastidire le due Mercedes. Hamilton e Bottas chiuderanno la gara rispettivamente in prima e seconda posizione, destinando Binotto a finire sotto un polverone polemico.
Intervista Berger – Le parole dell’ex pilota
Tra coloro i quali hanno voluto dire la propria sulla questione c’è Gerhard Berger, uno che la Ferrari la conosce molto bene. Queste le dichiarazioni rilasciate dall’austriaco ai microfoni dei colleghi di motorsport.com.
“Sebastian è un pilota che mi piace molto, ma Leclerc ha tutte le capacità per diventare campione. Per stabile una gerarchia non ci si può basare solamente sull’esperienza e credo che in questo caso sia necessario lasciar battagliare i piloti. Non è sufficiente pensare che Vettel sia un pilota vissuto, mentre Leclerc no, ragion per cui non credo sia legittimo scommettere sul primo a prescindere”.
“Il nocciolo della questione è più altro quella di stabilire chi dovrà giocarsi la possibilità di battagliare per il campionato e di certo non puoi fare una scelta del genere alla seconda gara stagionale. Non sono d’accordo con questa decisione” ha tuonato Berger.
E su Leclerc, ha aggiunto: “Non è arrivato a Maranello troppo presto. Ferrari punta a mettere i piloti più veloci sotto contratto e la scelta di puntare su Leclerc è stata corretta. Si trattava solo di una questione di tempismo”.