Marquez al Mugello – Dominatore incontrastato di questo primo scorcio di motomondiale, Marc Marquez si prepara psicologicamente ad una delle tappe più “fastidiose” della stagione. Il Gran Premio del Mugello non è di certo il prediletto per l’asso spagnolo, che nel corso degli anni ha incontrato più di qualche difficoltà sul circuito italiano. Servirà tanta concentrazione per evitare errori e la possibilità di concedere uno spiraglio di rimonta a Dovizioso e compagnia.
“L’anno scorso sono caduto, ma avrei potuto vincere. Se c’è una pista dove dovrò lottare fino all’ultima curva per il successo è proprio il Mugello, ma quest’anno ho una moto decisamente migliore” ha dichiarato Marquez.
E riguardo Lorenzo, vincitore del GP dello scorso anno, MM dichiara:“Jorge è in grado di andare veloce, ma ha bisogno che tutto sia a posto. Ha uno stile di guida molto preciso e se deve improvvisare fa fatica. Non sta andando come avrebbe voluto, ma potrebbe arrivare al top molto presto, chissà che non ci riesca già al Mugello, un circuito dove fa registrare sempre ottimi risultati”.
Lo stesso Lorenzo non ha voluto negare le proprie difficoltà nell’adattarsi alla nuova moto:
“Non c’è da festeggiare nulla di rilevante, anche se questo è stato il mio miglior risultato finora. Forse in Qatar ho chiuso più vicino, ma la gara è stata più lenta. In questa occasione siamo stati più vicini sul giro veloce, a sette decimi, per la prima volta abbiamo concluso davanti a Nakagami. Nei primi giri, inoltre, non eravamo lontani. Abbiamo bisogno di tempo, sarà un lavoro difficile e lungo, ma si sta già vedendo il miglioramento”.
“La posizione non rispecchia né il mio palmares né la storia della marca che rappresento, ma bisogna capire la situazione che ho vissuto prima che iniziasse il campionato e la moto che sto guidando. La Yamaha è una moto amichevole per i piloti che iniziano in questa classe, la Honda è sempre stata una moto speciale e complicata. Stiamo facendo progressi con alcuni pezzi di fortuna e io mi sento sempre meglio, ma è un processo lungo. Il risultato è l’unica cosa non incoraggiante. Torno a casa con più convinzione di quello che posso fare. È questione di tempo”.