Dire che la scelta di Giudici di Gara non è stata accolta con felicità da Ferrari, è un eufemismo. Sono però comprensibili i malumori di un team che appena una settimana prima, in Canada, si era visto strappare la prima vittoria stagionale per una situazione quasi identica. Ma tant’è e Max Verstappen è stato confermato come il miglior pilota del Gran Premio d’Austria.
Non può essere contento della situazione Piero Ferrari, vice presidente e secondo azionista dell’azienda:
“Il rischio è che i nostri appassionati comincino a pensare ci sia un accanimento nei nostri confronti. Io vorrei pensare che non sia vero. Non possiamo permetterci una perdita di credibilità, deve essere rispettata la passione della gente comunque e del cosiddetto uomo di strada”.
Piero Ferrari – Dichiarazioni al vetriolo
Ferrari ribadisce poi la linea di pensiero del team nei riguardi della tappa canadese: “La posizione di Ferrari è chiara. Per quanto ci riguarda, Vettel ha vinto a Montreal. Nei suoi confronti c’è stata un’applicazione del regolamento alla lettera, cosa che non si è vista a Zeltweg. Voglio comunque mettere da parte le polemiche a caldo, perché sulle decisioni degli arbitri cozzano sempre opinioni contrastanti. Mi urge però sollevare una questione di principio. Abbiamo tutti bisogno di regole semplici norme più trasparenti. Bisogna rendere la Formula 1 immediatamente comprensibile anche al pubblico. E poi bisogna che ci sia uniformità di giudizio, prima che la gente si disaffezioni” ha continuato l’imprenditore.
Ferrari ha poi parlato di Charles Leclerc: “Il suo weekend in Austria mi ha fatto fare un viaggio nel passato. Lo posso paragonare ad un giovane Niki Lauda. Questi è stato un gigante dell’automobilismo, che arrivò da noi quando non era ancora un pilota affermato. Leclerc sta seguendo il suo stesso percorso. Niki ci conquisto per maturità dentro e fuori la pista, cosa che vedo anche in Charles. E’ già una garanzia per il nostro team. Spero solo possa vincere presto, perché la Formula Uno ha bisogno di belle storie” ha detto in conclusione Piero Ferrari.