Ritiro Lorenzo – Non è un periodo molto semplice per Honda. Non devono ingannare i continui successi di Marc Marquez, ormai destinato al suo ennesimo titolo iridato, perché dall’altro capo della scuderia c’è una gatta da pelare di dimensioni decisamente importanti. Questa risponde al nome di Jorge Lorenzo, un pilota dal talento incredibile ma che sembra aver ormai perso la bussola e la capacità di incidere nella classe regina. Dal suo approdo all’interno del team giapponese, l’ex Yamaha non ha collezionato altro che fallimenti, mettendo persino in pericolo la via altrui con delle mosse tanto azzardate quanto pericolose. A ciò va sommato il recente infortunio che lo costringerà ad almeno un mese di stop.
Un’indiscrezione della Gazzetta Sportiva suggerisce addirittura che questa potrebbe essere addirittura l’ultima stagione per Lorenzo in MotoGP. Stanco e sfiduciato, lo spagnolo starebbe meditando sulla decisione di appendere una volta e per tutte il casco al chiodo. Eventualità già valutata durante un altro periodo estremamente negativo della sua carriera, quello alla Ducati.
Ritiro Lorenzo – Cosa ne pensa la Honda
Sulla questione è intervenuto una voce autorevole del team nipponico, Alberto Puig. Il team manager di Honda ha dichiarato di non saper nulla riguardo un possibile addio di Lorenzo al termine del campionato:
“Non conosco niente riguardo questa situazione. So solo dell’incidente in Olanda, che gli è costato una frattura della vertebra e spero solo che torni il prima possibile per essere nuovamente disponibile al servizio della squadra e a trovare il feeling con la sua due – ruote. Siamo tutti qui per aiutarlo” ha detto Puig al portale iberico AS.
Come dicevamo, però, il momento di Honda può essere letto in due chiavi differenti. Per fortuna c’è Marc Marquez a tenere alta la bandiera del team: “58 punti di vantaggio sono 58 punti di vantaggio, ma bisogna guardare le cose da un’altra prospettiva. Il tutto va analizzato gara per gara. Un lavoro è completo quando si arriva al termine dello stesso e in questo caso non ci siamo ancora”.