Crisi mercato auto in Cina – Sembrava poter essere l’El Dorado per i produttori automobilistici e invece si sta traducendo in un grande buco nell’acqua. Alzi la mano chi non aveva intravisto nella Cina un possibile terreno super fertile per le automobili. L’uscita dal protezionismo ed il progressivo affacciarsi sul mondo aveva favorito l’entrata di moltissimi costruttori nel paese asiatico, dal quale però in molti sembrerebbero già in fuga.
Sì, perché la percentuale degli acquisti è già in flessione. Dopo diversi anni di crescita incondizionata, il numero di persone che ha deciso di immatricolare un nuovo veicolo ha registrato un calo rispetto all’annata precedente. Davvero un qualcosa di mai visto nel nuovo millennio, fattore che ha spinto brand come la Skoda a tornare sulle sue posizioni aggressive.
Crisi mercato auto in Cina – E adesso cosa accade?
Sarà ora interessante valutare come si svilupperà il futuro dell’automobilismo nel popolosissimo paese dell’estremo Oriente. Fuggiranno tutti oppure si tenterà soltanto di rivalutare (e magari ridimensionare) i propri piani in essere? Una domanda che non ha ancora trovato risposta e alla quale sarà difficile farlo, per noi pubblico esterno. Fatto sta, che se un tempo in molti credevano di aver intravisto una miniera d’oro nella Cina, non è più il caso di farsi brillare gli occhi.
Guai però a lanciare una caotica allerta. Una flessione non si traduce per forza in una vera e propria crisi e, rapportando il numero di potenziali clienti a quelli di uno dei paesi del Vecchio Continente, la Cina potrebbe rappresentare anche in futuro una grande opportunità per qualsiasi azienda occidentale.
Che sia l’opportunità giusta per qualche brand emergente per approfittare di una fuga di massa dei corrispettivi più gettonati? Solo il tempo ce lo dirà. Nel frattempo, occorre approfondire e studiare attentamente le statistiche e non agire con eccessiva veemenza.