Un concetto potente e tecnologico con un’estetica che richiama le Suzuki guidate da piloti iridati nella classe regina del motomondiale. Si ricordano i trionfi conseguiti da fuoriclasse come Sheene, Lucchinelli, Uncini, Schwantz, Roberts Jr., sino a quello più recente di Mir, elencando le esclusive livree collegate alla GSX-R1000R Legend Edition. Sette richiami alla storia sportiva di Suzuki.
Caratteristiche Suzuki GSX-R1000R Legend Edition
Dimensioni Suzuki GSX-R1000R Legend Edition
Le dimensioni della Suzuki GSX-R1000R Legend Edition sono le seguenti: la lunghezza e l’altezza della moto sono rispettivamente pari a 2.075 mm e 1.145 mm. L’altezza della sella da terra, invece, si assesta sui 825 mm mentre l’interasse misura 1.370 mm. Il peso – senza considerare la capacità del serbatoio carburante di 16 litri – è di circa 187 kg. Tali misure rendono il mezzo accogliente e confortevole sia per il pilota che potrà scatenarsi in pista o viaggiare in piena comodità.
Allestimenti Suzuki GSX-R1000R Legend Edition
La GSX-R1000R è la più leggera, veloce e tecnologicamente avanzata di tutte le GSX-R, mirando a dominare in qualsiasi situazione. L’ultimo modello porta con sé importanti aggiornamenti quali i tubi freno in treccia all’anteriore ed il pivot del forcellone regolabile. Due novità che faranno nettamente la differenza in termini di prestazioni e tempi sul giro.
L’obiettivo dietro alla GSX-R1000R è sempre lo stesso: puntare ad essere la migliore moto supersportiva. Questo è stato il focus del progetto GSX-R, basato su tre elementi imprescindibili che in inglese suonano come “Run, Turn, Stop”, ovvero essere più veloce, curvare meglio e frenare più forte di ogni rivale.
- Run: realizzare una moto completamente nuova, più compatta e con un motore leggero dotato di potenza ai vertici della categoria in tutti i regimi di utilizzo. Una moto perfettamente bilanciata per un utilizzo sia su strada sia su pista.
- Turn & Stop: telaio compatto in grado di assicurare l’adeguato bilanciamento tra maneggevolezza e stabilità, per una sensazione di sicurezza in frenata e in curva. Inoltre, l’elettronica è evoluta e intuitiva e l’aerodinamica è stata rogettata in galleria del vento, permettendo alla GSX-R di raggiungere velocità elevate in pista e proteggere il pilota da fastidiose turbolenze in strada.
Gran parte del lavoro è stato dedicato ai dettagli, inclusi quelli del motore: la sua dimensione, il suo design e la sua integrazione con la ciclistica. Tutto è collegato, dalla linea del serbatoio all’airbox, dalle prese d’aria frontali ai condotti di aspirazione fino alla larghezza complessiva del telaio. Anche l’angolo d’inclinazione dei cilindri e la posizione del corpo farfallato sono direttamente connessi alle dimensioni ciclistiche, influenzando positivamente l’efficienza di combustione e la risposta all’acceleratore.
Tutti gli ingegneri, dai progettisti ai motoristi, dai telaisti agli elettronici, hanno lavorato insieme per realizzare questa sconvolgente GSX-R centrando perfettamente l’obiettivo: realizzare una perfetta combinazione di affidabilità, facilità d’utilizzo ed elevate performance per qualsiasi tipologia di motociclista.
La GSX-R1000R è chiaramente ispirata alla MotoGP, ereditando anche un’aerodinamica migliorata così da aumentarne la maneggevolezza e la velocità massima in pista.
Il cupolino è più stretto di 13 mm ed è stato ridisegnato in corrispondenza dei semimanubri per migliorare il flusso d’aria intorno alle mani e agli avambracci del pilota. La sezione frontale, così come tutta la carrozzeria, è stata studiata in galleria del vento in modo da ridurre al minimo il coefficiente di resistenza aerodinamica.
La sezione laterale della carena ed il parafango anteriore sono stati progettati per convogliare più aria verso il radiatore. La forma del parafango spinge l’aria direttamente verso il radiatore stesso e le pinze dei freni, mentre il bordo inferiore della carena convoglia l’aria verso i riprogettati condotti d’aspirazione Suzuki Ram-Air Direct (SRAD).
Il design della GSX-R1000R raggiunge tutti gli obiettivi prefissati: migliorare il raffreddamento del motore e dei freni, aumentare la protezione per il pilota, ridurre il coefficiente aerodinamico e migliorare la stabilità della moto
L’edizione limitata presenta due accessori che ne rimarcano la sportività. Si segnalano una cover monoposto in tinta e un silenziatore Akrapovič omologato.
Ogni variante è riconoscibile dal peculiare schema cromatico che avvolge le forme grintose della GSX-R1000R. Come accennato si elencano sette le varianti.
Ricordando i titoli di Barry Sheene nel 1976 e 1977 una prima veste della GSX-R1000R Legend Edition richiama la RG500 con cui il pilota inglese conquistò il primo sigillo iridato per Suzuki in Classe 500. Sono i colori del Team Heron – Texaco e si nota anche il numero 7 del campione. In evidenza i colori bianco e rosso divisi da un filetto bicolore nero e giallo, con una grande S ancora gialla sul serbatoio.
Quella del successivo successo di Sheene, su un’evoluta Suzuki RG500, presenta ancora i colori del Team Heron -Texaco ma si notano ampie scritte nere Suzuki e il giallo guadagna un maggior spazio sulle sovrastrutture. Spicca di nuovo il numero sette a cui Sheene restò affezionato.
La terza variante di GSX-R1000R Legend Edition richiama il successo in Classe 500 di Marco Lucchinelli nel 1981. I colori del Team Gallina sono composti da un blu scuro sulla zona superiore e inferiore assieme a una sezione centrale in tinta bianca. Figurano anche cenni di rosso, la stella portafortuna e la tabella gialla con il numero 5.
La successiva veste è collegata ancora al Team Gallina ma al nuovo successo mondiale di Franco Uncini su RG500 nel 1982 . Questa versione di GSX-R1000R Legend Edition è vestita principalmente d’azzurro movimentata sulla carenatura, parte del serbatoio e codino da una banda variopinta che varia dal bianco al blu scuro passando anche per il celeste. Sulle tabelle gialle figura il numero 13.
La sesta caratterizzazione di GSX-R1000R Legend Edition rimanda alla RGV-Γ 500 condotta da Kenny Roberts Jr. nel 2000, costiutita da una livrea in blu acceso e un connotativo disegno a scacchi di colore giallo. Si nota una generosa banda gialla sulle pance della carena, invece sopra il faro anteriore e sui lati del codino figura il numero 2.
Infine, ricordando il titolo iridato conquistato in questa stagione da Joan Mir, Suzuki Italia ha realizzato la settima GSX-R1000R Legend Edition richiamando la livrea Anniversary della GSX-RR del Team Ecstar a cui è associato il numero 1. Un accostamento di blu e ardesia silver, rievocando il 60° anniversario di Suzuki dal debutto nel motomondiale e il 100° dalla fondazione, con alcuni dettagli dorati simili a quelli selezionati dal pilota maiorchino. Una livrea differente rispetto a quella della variante Anniversary lanciata durante il 2020, come ricordato.
Motorizzazione e consumi Suzuki GSX-R1000R Legend Edition
Il team di sviluppo del motore si è focalizzato su una maggiore potenza agli alti regimi, un’eccellente erogazione ed un’elevata facilità di guida anche ai bassi e medi regimi. Il risultato è un quattro cilindri in linea compatto e leggero da 999,8 cm3 di cilindrata, ben 202 CV e con rapporto alesaggio/corsa di 76 mm/55,1 mm.
La GSX-R1000R monta una distribuzione a doppio albero a camme alleggerito in testa, con trasmissione del motore tramite bilancieri a dito e non più con bicchierini. Ogni bilanciere a dito è più leggero rispetto ai bicchierini (10 grammi contro 16) e la sua massa in movimento è di soli 3 grammi. Il minor peso delle masse in movimento permette una risposta delle valvole più pronta e precisa.
Il design dei bilancieri a dito deriva direttamente dalla MotoGP del Team Ecstar così come il trattamento DLC che ne aumenta la durata. Inoltre, i piattelli in alluminio delle molle delle valvole sono sostituiti da più sottili piattelli in acciaio, riducendo l’altezza complessiva del gruppo valvola.
Le quattro valvole di scarico in titanio sostituiscono quelle in acciaio ed adottano la tecnologia sviluppata in MotoGP, con steli più sottili ed angolo d’inclinazione ridotto. Sono più piccole (24 mm contro 25 mm) ma più leggere di ben 8,2 grammi ciascuna, una riduzione di peso che permette al motore di girare più in alto. Le valvole di aspirazione, anch’esse in titanio, sono invece più grandi (31,5 mm contro 30 mm) per migliorare l’erogazione ad alti regimi.
Ogni pistone è in alluminio forgiato, mentre l’altezza del mantello è ridotta e la relativa superficie, accuratamente lavorata, riduce il peso e l’attrito dovuto allo scorrimento. Lo spinotto subisce il trattamento DLC (Diamond-Like Carbon) che ne riduce l’attrito, mentre il cielo del pistone è lavorato per aumentare la compressione e migliorare l’efficienza di combustione.
La fascia elastica superiore, progettata con una particolare forma a “L”, viene spinta contro le pareti del cilindro dalla pressione generata in combustione, riducendo il rischio di blow-by e migliorando la tenuta. La fascia raschiaolio subisce un trattamento di rivestimento al nitruro di cromo, che la rende più resistente e liscia rispetto alla convenzionale cromatura, riducendo così il coefficiente d’attrito e aumentando la vita utile.
I pistoni sono collegati a bielle al cromo-molibdeno sulle quali viene eseguito un trattamento di cementazione che ne aumenta la robustezza. I cilindri sono integrati nel carter superiore e sono rivestiti con un trattamento al nichel-fosforo-silicio-carbonio sviluppato eccezionalmente dal reparto corse Suzuki denominato SCEM (Suzuki Composite Electrochemical Material). Grazie a questa lavorazione è possibile ridurre l’attrito e migliorare il trasferimento di calore così come la durata delle fasce.
I cilindri sono inoltre dotati di fori di compensazione che consentono all’aria intrappolata sotto ogni pistone, nella sua fase discendente, di trasferirsi facilmente verso i cilindri adiacenti, nei quali i pistoni sono in fase ascendente. Questo va ad attenuare “l’effetto pompa” riducendo la relativa perdita di potenza meccanica e contribuendo ad una migliore tenuta.
L’accurata progettazione dei passaggi interni del refrigerante migliora notevolmente il raffreddamento del motore. Un nuovo radiatore, di maggiore capacità e dotato di doppia ventola, contribuisce a rendere il sistema di raffreddamento più efficiente anche con una quantità inferiore di liquido refrigerante, contribuendo alla riduzione del peso.
Anche le performance ad alti regimi sono aumentate senza penalizzare i bassi/medi grazie all’utilizzo del sistema di fasatura variabile SR-VVT (Suzuki Racing Variable Valve Timing), del sistema di gestione dei fumi di scarico (SET-A) e quello d’iniezione (S-TFI).
Il sistema di fasatura variabile SR-VVT sviluppato per la MotoGP è semplice, compatto e leggero ed è integrato nella ruota dentata della camma di aspirazione, nella quale scorrono 12 sfere di acciaio. Lo scorrimento delle sfere è dettato dalla naturale forza centrifuga.
Ai bassi regimi le sfere mantengono la posizione vicino al centro di rotazione, mentre all’aumentare dei giri del motore le sfere vengono spinte verso l’esterno della ruota dentata. Questo consente di ritardare l’alzata delle valvole ad un regime di giri preimpostato e di guadagnare così spinta agli alti regimi senza perdere nulla a quelli bassi.
Prezzo Suzuki GSX-R1000R Legend Edition
Disponibile sul web store e ordinabile solo online, la GSX-R1000R Legend Edition è venduta al prezzo di 22.500 euro franco concessionario IVA inclusa, riprendendo le informazioni.