Diminuiscono ulteriormente le vendite di auto nel vecchio continente. I dati di immatricolazione di veicoli hanno fatto registrare un calo dell’1% nel mese di febbraio. Dai 1.125.472 milioni dello scorso anno si è passati a 1.114.692. Statistica in linea con il calo già registrato a gennaio (4,6%).
Analizzando i numeri nel dettaglio, non si può fare a meno di notare che l’Europa è frammentata in due blocchi.
I DATI
Delle 27 nazioni considerate, infatti, 14 hanno visto un aumento delle vendite mentre 13 hanno registrato una decrescita. Francia (+2.1%), Germania (+2.7%) e Regno Unito (+1.4%) hanno chiuso con dati estremamente positivi, mentre non si può dire lo stesso di Italia (-2.4%) e Spagna (-8.8%), che restano però due tra i cinque paesi top per unità vendute.
Non vedevano l’ora di mettersi alle spalle il bilancio di febbraio nel Gruppo Volkswagen: il brand tedesco resta leader in quanto ad unità piazzate, ma registra un -0.7% rispetto a 12 mesi fa. Si è passato infatti da 273.258 immatricolazioni a 271.477. La Volkswagen è cresciuta del 3.4%, ma è stata frenata dal calo di Audi (-7,2%) e dalla pecora nera Porsche, che ha chiuso con un disastroso -44,3%.
Ottimo mese per il gruppo PSA (Citroen, DS, Opel e Peugeot), con la crescita di un punto percentuale. Ok pure il gruppo Renault, che grazie anche all’apporto di Dacia guadagna lo 0.3% e si attesta oltre i 120.000 ordini. Non si può dire lo stesso di Hyundai e Kia, che con 72.862 immatricolazioni registrate scendono dello 0.2%.
Che momentaccio per FCA. Oltre alla bagarre inquinamento negli Stati Uniti, la cordata capeggiata da FIAT deve fronteggiare un 5,3% negativo di vendite in Europa. Buco nell’acqua proprio per il marchio torinese, che chiude con l’11,5% di vetture vendute in meno, ma il grandissimo danno lo fa Alfa Romeo con -42,7%.
Il gruppo viene tenuto a galla grazie ad un +35% di Jeep e un grandioso +38,5% di Lancia.
Periodo di magra anche in casa Ford: -5,3% a febbraio rispetto al 2018.