Quello di Melbourne è stato un weekend da dimenticare per Ferrari. L’esordio in Formula 1 non è andato come la scuderia di Maranello si augurava e adesso, prima di archiviare la delusione, occorre riflettere sugli errori commessi.
A una non brillantissima prestazione da parte dei piloti vanno aggiunte le colpe degli ingegneri del team, che hanno portato in pista una vettura non all’altezza della situazione. Se è accettabile terminare dietro a un’imprendibile Mercedes (monoposto non esente comunque da difetti), è più complicato digerire un corposo ritardo dei confronti della Red Bull di Max Verstappen.
Colpa di Ferrari o merito altrui?
Della gara in Australia ha parlato Sebastian Vettel, che ha cercato di analizzare a freddo l’accaduto:
“Abbiamo perso gran parte del tempo nelle curve lente e medio – lente. In quelle veloci non siamo andati bene e ciò indica che la macchina non è messa male. Nelle curve dove si va a velocità meno sostenuta il grip meccanico incide di più rispetto all’aerodinamica ed è dunque importante che gli pneumatici facciano il loro lavoro”.
L’ex Campione del Mondo sottolinea poi la qualità del lavoro dei competitor:
“Dobbiamo capire se Mercedes e Red Bull sono migliorate così tanto nel giro di poche settimane oppure siamo stati noi a fare dei passi indietro. E’ inutile tornare con la mente a Barcellona, adesso c’è solo da fare ammenda”.
Alla Ferrari rimangono meno di dieci giorni per cercare quanto meno di mettere una pezza alle tante problematiche che hanno attagliato Vettel e il giovane Leclerc. Il 31 marzo si torna in pista per il Gran Premio del Bahrein e non saranno accettati ulteriori ritardi.
Il Campione uscente Lewis Hamilton ha già battuto il primo colpo, ma attenzione a non sottovalutare Bottas, che a Melbourne ha tagliato il traguardo in prima posizione. La Rossa dovrà guardarsi intorno con estrema attenzione per evitare figuracce.