Nata nell’ormai 1999, la Yamaha YZF-R6 è una moto che sin dal suo avvento ha segnato – sia dal punto di vista stilistico che tecnico – una svolta radicale tra le super-sportive ad alte prestazioni di media cilindrata da 599 cm³. Ideata per essere un’ottima base di partenza per i team impegnati nel Campionato Mondiale Supersport, l’R6 inizialmente era una moto meno fruibile su percorsi cittadini ma estremamente efficace in pista. L’utilizzo di una presa d’aria anteriore, che con l’aumentare della velocità immetteva aria in pressione nella scatola del filtro dell’aria, permetteva un piccolo aumento di cavalli.
La prima serie della Yamaha R6, dunque, era caratterizzata da un alto regime massimo di rotazione pari a 14000 giri/minuto e dalla potenza massima di 120 CV a 13000 giri. Numeri davvero importanti per un motore di soli 599 cm³ di cilindrata. Dopo un aggiornamento del 2001 con pistoni alleggeriti e bielle modificate per avere più prontezza ai medi regimi, nel 2003 la casa di Iwata iniziò a produrre la seconda serie. Un modello completamente diverso da quello precedente grazie ad un inedito telaio Deltabox III, un motore rivisto nel 90% delle sue parti, l’alimentazione che passa ad iniezione elettronica ed i cerchi con raggi ultraleggeri a 5 razze.
Nel 2006, ci fu un ulteriore stravolgimento con la terza serie che spinse il regime massimo di rotazione fino a 16500 giri/minuto, con una potenza massima di 127 CV a 14500 giri che portò anche a delle controversie. La nuova Yamaha R6, con un limitatore di giri che interveniva a 17500 giri al minuto, aveva il contagiri con la zona rossa più alta rispetto a tutti i competitors. Tuttavia, i giri effettivi erano intorno ai 15800. Lo scarto del 10% della strumentazione fu ammesso dalla casa motociclistica giapponese, che si offrì di ricomprare tutte le moto vendute qualora i clienti non fossero soddisfatti. Due anni dopo, invece, la potenza massima aumentò fino 129 CV e venne introdotto il YCC-I (acronimo di “Yamaha Chip Controlled Intake”) per mettere al motore di esprimersi al meglio anche ad alti regimi. Nel 2010, un ulteriore aggiornamento portò ad una nuova mappatura della centralina elettronica che fu rivista per ottenere una moto più gestibile. L’introduzione del silenziatore di 10 cm più lungo del precedente, inoltre, ridusse di gran lunga il rumore.
Nell’autunno del 2017, invece, fu presentata la 4^ serie della YZF-R6 con modifiche soprattutto a livello estetico che analizzeremo in seguito. Tra le novità principali figurano i fari anteriori a LED ed il quadro strumenti dotato di un ampio display LCD e del classico contagiri analogico per migliorare la leggibilità. Per quanto riguarda il motore, infine, non sono state apportate modifiche rispetto al modello precedente, ad eccezione dell’omologazione alla normativa Euro4. Per questo motivo, la potenza è scesa di circa 6 CV rispetto al modello precedente assestandosi sugli attuali 118 CV.
Caratteristiche Yamaha YZF-R6
Dimensioni Yamaha YZF-R6
Le dimensioni della Yamaha YZF-R6 sono le seguenti: la lunghezza della moto è di 2,040 mm, mentre la larghezza e l’altezza generale si stanziano rispettivamente sui 695 mm e 1,150 mm. L’altezza della sella, invece, è pari a 850 mm. Il peso – se consideriamo anche la capacità del serbatoio carburante di 17 litri e la quantità di olio motore di 3,4 litri – è di circa 190 kg.
Allestimenti Yamaha YZF-R6
Grazie all’adozione di sistemi di gestione elettronica evoluta, la YZF-R6 è la più sofisticata supers-port 600 mai creata da Yamaha. Sviluppata con il design R-Series di ultima generazione, tale moto ha un frontale dinamico e uno schermo ridisegnato ad hoc per migliorare dell’8% l’efficienza aerodinamica. Ciò comporta anche un look molto più “aggressivo” rispetto ai modelli precedenti. Inoltre, la sella, il telaietto e il serbatoio in alluminio – con profondi incavi per le ginocchia per consentire uno spostamento del pilota più facile sui cambi di direzione – sono disegnati per offrire una posizione di guida migliore e la massima libertà di movimento in casi di frenata, accelerazione e curva.
Equipaggiata con il controllo della trazione (TCS) a 6 livelli e il cambio elettronico (QSS) per cambiare senza frizione, l’R6 offre al proprio conducente un controllo definitivo. Sulla forcella di tipo YZF-R1 completamente regolabile, con steli da 43 mm, sono stati montati freni a disco da 320 mm, su cui agiscono pinze radiali a 4 pistoncini. Un mix che permette frenate straordinariamente potenti, senza considerare che l’ABS aumenta il controllo della moto in tutte le condizioni.
La dotazione di serie della Yamaha YZF-R6 prevede cerchi a razze, una forcella a steli rovesciati con regolazione precarico, due tarature in compressione e una taratura in estensione, la frizione antisaltellamento, la monoammortizzatore regolabile
e la regolazione manuale della risposta motore. Tra gli option, invece, figurano le frecce a led.
Motorizzazione e consumi Yamaha YZF-R6
Il motore della Yamaha YZF-R6 è un 4 tempi a 4 cilindri in linea inclinati in avanti, con 16 valvole in titanio ed è raffreddato a liquido. La cilindrata, come già scritto in precedenza, è di 599.4 cm³ per una potenza di 118 CV e una coppia di 61.7 Nm a 10500 giri/min. I consumi di tale motocicletta si assestano su una media di 6.6l/100km, mentre le emissioni di CO2 sono pari a 154 g/km e l’omologazione è Euro4.
Prezzo Yamaha YZF-R6
Il prezzo della Yamaha YZF-R6 è di 13.990 € ed è prevista una garanzia di 36 mesi.