E’ corsa ai ripari in vista delle norme stringenti che, dal 2021, attanaglieranno tutte le case automobilistiche che intendono vendere in Europa. Le emissioni medie di CO2 non potranno superare i 95 g/km, pena una multa di 95 euro per grammo di infrazione. Moltiplicato per ogni veicolo venduto all’interno dell’Unione. Tra i brand in cerca di un rimedio c’è FCA, che ha trovato un alleato di lusso in Tesla.
Crediti Tesla FCA – Operazione del tutto definita
Saranno i cosiddetti “crediti verdi” emessi dall’azienda di Elon Musk a togliere le castagne dal fuoco per Fiat-Chrysler. Di fronte ad un corrispettivo di 1,8 miliardi di dollari, la casa californiana ha accettato di cedere parte delle proprie quote in eccedenza. Un ottimo modo per autofinanziarsi dopo i tagli annunciati nelle scorse settimane. Secondo indiscrezioni raccolte dal Financial Times, l’80% di questi crediti verrà utilizzato già nel 2020, mentre la percentuale restante servirà a tappare i buchi nel 2021. Da qui ad un paio d’anni, l’arrivo di modelli ibridi renderà non più necessario l’utilizzo di questa tattica.
Un’iniziativa, quella dei crediti verdi, dalla dubbia validità morale ma che ha un obiettivo ben preciso: aiutare le case come la Tesla ad implementare la produzione di veicoli elettrici o, più generalmente, ad impatto ambientale zero.
Parlando di Tesla, è stato annunciato che a breve le automobili del gruppo saranno capaci di rilevare eventuali problemi e intervenire chiamando le autorità di competenza. Ecco quanto dichiarato dal CEO Elon Musk in merito:
“Voglio rendere noto che una delle nostre principali priorità in questo trimestre è il miglioramento delle operazioni di assistenza”. Il Rilevamento di problemi dal vivo per chiamare automaticamente un carro attrezzi e un veicolo in prestito prima che quello guasto si fermi. Le nostre auto possono tenere d’occhio alcuni componenti per avvertire se hanno bisogno di sostituire e ordinare parti prima della tua prossima visita di servizio.”