Incidenti auto – Sono dati tutto sommato incoraggianti quelli raccolti dai colleghi di facile.it, che hanno condotto un’indagine sulla quantità di automobilisti che decidono di non fermarsi dopo il contatto con una vettura in sosta.
Quattro su cinque si comportano in maniera egregia, provando immediatamente a tamponare sull’accaduto. C’è poi quel 16,5% che decide di correre via senza risarcire in alcun modo chi ha subito il danno.
Piuttosto che prendersi la responsabilità dell’accaduto, il furbetto di turno approfitta dell’assenza del proprietario del veicolo e scappa via senza lasciare alcun indirizzo o numero di telefono sul cruscotto. Questo 16,5% si traduce in una quota pari a circa 1,3 milioni di automobilisti provenienti da tutta Italia.
Questa cattiva abitudine -si legge ancora nell’indagine- è rappresentativa di un campione della popolazione compresa tra i 18 ed il 74 anni. Il fattore più curioso è quello riguardante il sesso, con gli uomini che sembrano tendere maggiormente verso il “vado via”.
Incidenti auto – Le donne sono più corrette
Solo l’8,5% delle signore al volante, infatti, lascia passare l’accaduto come se nulla fosse mai successo. Ad alzare la media sono appunto gli uomini, con un clamoroso 21,3% di fuga in caso di incidente.
Passando poi alla scrematura per fasce d’età, va considerato che il 31% dei disonesti appartiene alla fascia compresa tra i 25 ed i 34 anni. Molto più onesti gli anziani, con solo l’8,8% fra quelli che hanno un’età nel range tra i 65 ed i 74 anni.
Passiamo adesso ad una valutazione di tipo geografico. Le aree più colpite dalla disonestà sono il Centro ed il Sud, con le regioni meridionali e le isole che presentano una percentuale del 18,5% di furbetti. Ancora peggio nel cuore del Paese, dove il 18,8% ha dichiarato che preferirebbe ingranare la prima marcia e correre via.
Ma cosa spinge un automobilista a scappare via? La convinzione di non aver arrecato un danno importante, soprattutto. Segue poi la paura di dover sostenere spese troppo alte per le proprie possibilità economiche.