Siamo davanti ad un grande cambiamento per l’automobilismo italiano. Da oggi, Magneti Marelli è di proprietà di una cordata giapponese. La Calsonic Kansei ha definito l’acquista della storica azienda milanese, che è stata a tutti gli effetti inglobata all’interno del progetto nipponico. Analizziamo con calma tutte le cifre di questa operazione, che non tocca soltanto MM ma anche un altro colosso dell’automobilismo made in Italy.
Calsonic Kansei, il nuovo volto di Magneti Marelli
Sciogliamo subito le riserve. Il “colosso” in questione è il Gruppo FCA, che possedeva una gran parte delle quote di MM. Alla famiglia Agnelli, Calsonic ha versato un corrispettivo di 5,8 miliardi di euro, in parte destinati ai programmi produttivi futuri e in parte divisi tra gli azionisti. Ogni azione, con precisione, vale 1,3 euro per un totale di circa 2 miliardi di euro.
Ciò non significa tuttavia che il rapporto di collaborazione tra Magneti Marelli ed FCA si interromperà. Le due parti sono alleate da anni, con MM che fornisce da tempo immemore componentistiche elettroniche per i veicoli a marchio Fiat. E’ stato molto chiaro in merito Mike Manley, amministratore delegato della cordata italo-americana. Il dirigente ha voluto specificare che l’operazione non inficerà in alcun modo le collaborazioni tra le due aziende.
Una mossa, quella di FCA, che in pochi si aspettavano. Il pubblico si interroga sulla validità della decisione del gruppo, in un momento in cui è necessario progredire con lo sviluppo dell’auto elettrica. La motivazione è molto semplice da trovare: FCA sta attraversando un momento -finanziariamente parlando- estremamente delicato. Una patteggiamento da 300 milioni di dollari negli Stati Uniti d’America e un trend di mercato non esattamente positivo stanno mettendo alle strette l’azienda. Ecco dunque che nasce la necessità di attingere capitale da una fonte esterna. E Calsonic Kansei cade a fagiolo. Una grande rinuncia, quella a Magneti Marelli, che potrà dare una grande mano a Fiat e Chrysler nel futuro.