Nuova strategia Maserati – Cambiano i tempi, si evolvono i piani. La Maserati ne ha uno nuovo, esposto durante la conference call con gli analisti seguita alla presentazione dei risultati FCA nel secondo trimestre del 2019. Mike Manley e Richard Palmer hanno svelato che in programma c’è la riduzione del 46% degli shipments, aggiungendo che “è prima di tutto conseguenza della riduzione degli stock nella vendita globale, che proseguirà ulteriormente nella seconda metà dell’anno solare”.
Ci saranno nuovi arrivi e tanti ritocchi. Ad esempio, Ghibli, Levante e Quattroporte subiranno un restyling all’anno nuovo. Previsto poi l’ingresso di una nuova sportscar, una novità che verrà svelata al mondo al Salone di Ginevra. Nell’anno 2023, invece, arriverà l’attesissima seconda serie del SUV premium Levante.
Nuova strategia Maserati – I dettagli
I profitti sono stati oggetto di discorso di Palmer e Manley, che insieme hanno sottolineato come “non è stato un semestre negativo sotto tutti i punti di vista. Maserati è cresciuta in Nord America e nel 2020 si dovrebbe tornare al segno positivo. Se non fosse stato per i one-off, avremmo raggiunto tale scopo già in questo trimestre. La novità che presenteremo in Svizzera ci dà molta fiducia”.
Manley è poi tornato sulla possibilità (adesso sfumata) di unirsi alla Renault, definendola “un’idea sensata ma non indispensabile. L’idea era grande per noi e penso anche per loro. Non si trattava però di un passo necessario, abbiamo il nostro piano e lo portiamo comunque avanti. Un nostro allineamento, comunque, avrebbe indubbiamente condotto a dei benefici comuni. Ribadiamo che restiamo aperti a tutte le opportunità, i nostri azionisti sanno che la nostra intenzione è quella di creare valore per loro”.
Ci sarà dunque una riapertura? “In Europa, soprattutto, alcune aziende dovranno fondersi per mantenere i profitti. Credo che la Renault sia ancora interessata ad un’operazione del genere, contando anche le loro recenti dichiarazioni, ma preferisco non rispondere ed approfondire le eventuali condizioni necessarie a farci sedere nuovamente sul tavolo delle trattative”.