Nei rapporti Renault-Nissan si gioca gran parte del futuro dell’automobilismo mondiale. Ormai è cosa ben note: le due case automobilistiche sono da tempo legate da stretti rapporti di collaborazione. Esse detengono quote di partecipazione all’interno della controparte, di cui controllano dunque una parte delle azioni.
Un rapporto da sempre complicato, ma oggi decisamente più ingestibile del solito. L’affare momentaneamente sfumato con Fiat Chrysler Automobiles non è andato giù al colosso transalpino, soprattutto evidenziando che il principale colpevole dell’esito delle trattative è esattamente Nissan.
Rapporti Renault-Nissan – Cosa succede ora?
Sarà dunque la politica ad agire. Emmanuel Macron, il presidente francese, ed il primo ministro nipponico Shinzo Abe si incontreranno la prossima settimana per discutere del futuro dell’alleanza. Stando a quanto riportato dalla Reuters, i due leader affronteranno sicuramente i rapporti di forza tra Renault e Nissan all’interno del vertice in programma.
La Francia ribadirà la propria volontà di continuare con la strada già percorsa. Un rappresentante dell’ufficio di Macron si è così espresso: “Sarà l’occasione per il presidente per far notare ancora una volta il grande impegno della Francia nell’alleanza con Nissan, un impegno sottolineato pure nelle recenti contrattazioni con Fiat Chrysler”. Ricordiamo che il governo francese è strettamente collegato a Renault, in quanto detiene il 15,01% della sua proprietà.
Non si parlerà però principalmente di FCA. Il rappresentante alla presidenza ha precisato che fra i temi all’ordine del giorno non figura una discussione sulla possibile unione ala team italo-americano. Il Ministro dell’Economia Bruno Le Maire aveva stabilito un altro rinvio della decisione, infuriando così FCA che si è data a gambe. Per Le Maire, l’obiettivo principale è consolidare i rapporti già esistenti, prima di intavolarne di nuovi. E in un equilibrio così precario, come quello che intercorre tra Renault e Nissan, forse è meglio guardare prima un secondo in casa propria e poi, eventualmente, espandersi.