Fusione Renault-Nissan – 50 e 50, senza far male a nessuno. E’ questo il piano di Renault prospettato a Nissan, con l’azienda francese pronta a consolidare ulteriormente la collaborazione con il colosso nipponico. I rapporti tra le parti esistono da anni, ma molto le forze in gioco potrebbero variare molto presto.
Fusione Renault-Nissan, cosa c’è di vero?
Ciò che stupisce riguardo queste indiscrezione, è la contemporaneità con cui due dei portali più importanti al mondo hanno scritto riguardo la notizia. A distanza di poche ore, infatti, sia gli americani del Wall Street Journal che i nipponici del Nikkei (proprietari anche del Financial Times) hanno rivelato gli stessi dettagli riguardo questa possibile alleanza.
Una holding paritaria. Il consiglio di amministrazione, in questo caso, sarebbe diviso equamente, con lo stesso identico numero di rappresentanti da un lato e dall’altro. Negli scorsi anni, Nissan ha esternato il timore di cadere preda del volere di Renault. Anche perché, al momento, la casa transalpina possiede il 43% dei colleghi asiatici. Nissan, a sua volta, possiede il 15% del suo azionista di maggioranza, senza però avere diritto di voto a sé riservato. La holding avrebbe, eventualmente, sede a Singapore. Ciò significherebbe tagliare fuori l’influenza di Parigi (titolare del 15% di Renault) e ripartire da zero senza però il contributo di Mitsubishi.
La prima proposta è già stata respinta da tempo. L’obiettivo principale dei vertici Renault è quella di risolvere i rapporti complicati con la controparte. Da tempo, le tensioni con Nissan sono diventate insostenibili e la nuova holding potrebbe aiutare non solo a ricucire i rapporti, ma anche a risollevare le sorti dei due brand.
Ad oggi, l’asse Francia-Giappone non funziona. Ciò viene testimoniato anche dal taglio prospettato da Nissan per gli investimenti futuri.
“Ci sono dei negoziati in corso che ci dicono delle cose: dobbiamo cambiare la nostra struttura oppure avere una migliore integrazione a livello gestionale o garantire che i progetti siano più complementari. Non possiamo restare così come siamo” hanno dichiarato da Boulogne-Billancourt.