Rincaro autostrade – Il 1° luglio 2019 sarà un giorno nero per gli automobilisti italiani. Verranno infatti rincarati i pedaggi su molti tratti extraurbani italiani, gestiti ad società che non avevano accettato di maggiorare le tariffe dal 1° gennaio. L’aumento più corposo riguarda l’Autostrada A24 Roma-Teramo-L’Aquila e l’Autostrada A15 Torano di Borgorose-Villanova di Cepagatti, Abruzzo. Entrambe sono gestite dalla società Strada del Parchi ed il rincaro previsto è del 19%.
Rincaro autostrade – Cosa è accaduto?
La Strada dei Parchi è protagonista di un contenzioso con lo Stato, in quanto pretende che il Ministro delle Infrastrutture invii il suo contributo per rimodernare le due tratte. Entrambe hanno urgente bisogno di un make-up che assicuri sicurezza sismica. La sospensione del rincaro era stato messo in stand-by per venire incontro alla controparte; lo Stato, però, secondo SDP, non ha mai voluto sedersi al tavolo per le trattative.
Oltre a Strada dei Parchi, pure Autostrade per l’Italia darà un piccolo ritocco ai propri listini. Parliamo ovviamente della società che gestisce il maggior numero di chilometri di rete autostradale nel Paese. Parliamo di circa 3000 km, in cui rientrano l’A1 Milano-Napoli, la A10 Genova-Savona, la A30 Caserta-Salerno. Gli aumenti di API saranno tuttavia molto più contenuti, in quanto i prezzi saliranno soltanto dello 0,8%.
Si è fortunatamente tirata indietro all’ultimo secondo Milano Serravalle. Nella giornata di ieri, la società ha deciso di voler ritardare di altri sei mesi l’aumento delle tariffe, che eventualmente sarebbe stato del 2,62%.
Gli aumenti erano stati una vera e propria concessione del Ministero, che, come dicevamo dal 1°gennaio 2019, aveva permesso alle aziende di usufruirne per aumentare i propri introiti.
Si tratta di una decisione tanto furba quanto utile per tutte le compagnie che hanno deciso di applicare soltanto adesso le maggiorazioni. Con l’esodo estivo di milioni di italiani (e stranieri), le aziende potranno incassare un quantitativo di denaro decisamente più ingente.