Stazioni di ricarica Tesla problemi – Si è fatta trovare impreparata Tesla al boom registrato nel mercato americano. Troppi clienti in rapporto alle torrette installate negli Stati Uniti. Persone costrette ad attendere per ore ed ore affinché si liberi una postazione utile a continuare il tragitto. Da ciò è scaturita una decisione poco condivisibile da parte di Elon Musk, il numero uno della compagnia californiana.
Stazioni di ricarica Tesla problemi – Cosa è accaduto
“Il limite dell’80% verrà applicato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutti i siti interessati. Si noti che alcuni luoghi prevedono il limite dell’80% applicato permanentemente, mentre altri verranno applicati solo durante le festività o eventi di grandi dimensioni“ si legge sulla nota diffusa da Tesla fra i dipendenti.
“Se combinato con il software che controlla il surriscaldamento batteria rilasciata di recente e gli aggiornamenti dei Supercharger, ci aspettiamo che la limitazione all’80% si traduca in una migliore e più efficiente esperienza di alimentazione per i nostri clienti” continua il documento.
Troppo facile forse per Musk prendere una decisione del genere. Perché limitare un cliente che ha investito decine di migliaia di euro per affiliarsi a Tesla? Scelta dalla discutibile validità morale, ma si sa, al mondo non è il buon senso che fa girare l’economia.
Ecco dunque che non si potrà riempire il proprio indicatore oltre i 4/5 della sua capacità massima. Neanche il Supercharger di ultima tecnologia sembra essere in grado di smaltire efficacemente le lunghe code di persone. A questo punto val bene chiedersi quanto convenga acquistare un prodotto Tesla. Certo, in Italia non esistono ancora problemi di sovraffollamento, ma un domani? Musk sarà in grado di garantire un piano equo e ragionato oppure sceglierà la strada più facile anche in quel caso? Per adesso, a farne le spese sono i clienti statunitensi di Tesla. Ci sarà da interrogarsi sul futuro del brand nativo di San Carlos.