Per la Ferrari è decisamente un momento negativo. L’inizio di stagione non si è rivelato positivo come speravano in quel di Maranello e, a sole tre gare dal principio del campionato, la Rossa è già costretta ad inseguire le due Mercedes di Hamilton e Bottas. L’inglese va forte, fortissimo. E viene supportato da un gregario che si sta dimostrando altrettanto valido. In casa Ferrari, invece, le sensazioni nei riguardi dei due alfieri sono miste: se per Leclerc non si sentono che complimenti, non si può dire lo stesso per Sebastian Vettel. Proprio per questo motivo ha fatto discutere la strategia messa in atto da Mattia Binotto in Cina, quando dal box è partito l’ordine, indirizzato al pilota monegasco, di lasciare via libera al compagno di scuderia.
Minardi sulla Ferraru – Le parole
Nella schiera dei critici si posizione anche Giancarlo Minardi. L’ex costruttore ha commentato così la prestazione di Ferrari nell’ultimo gran premio: “Io non mi sarei comportato come Binotto, ma capisco la logica dietro le sue decisioni. E queste sono in contraddizione”.
“Nella mia filosofia –spiega Minardi- sta davanti il più veloce. Non sono un fan degli ordini di scuderia. Leclerc è stato sicuramente penalizzato: avrebbe potuto terminare la gara da terzo o quarto, anziché quinto. Mattia (Binotto, ndr) ha una missione da svolgere. Sforziamoci dunque di capire quali sono le motivazione che hanno spinto chi comanda a fare scelte del genere”.
“Il 2018 è stato un anno caratterizzato da errori e la Ferrari ha l’esigenza di recuperare. Bisogna restituire a Vettel la fiducia di una volta; è un compito che spetta a chi gestisce la scuderia. Non è vero che Binotto non può ricoprire due incarichi contemporaneamente, basta pensare alla Brawn GP nel 2009. Mattia ce la può fare; la cosa importante è che i due piloti lavorino insieme per il bene del team e quando la monoposto sarà tornata ai fasti di un tempo, Binotto saprà farsi trovare all’altezza del compito” ha dichiarato Minardi.