Formula 1 monoposto 2019
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Formula 1 2019, dalla Ferrari alla Williams: ecco tutte le monoposto per la nuova stagione

È quasi tutto pronto per una nuova ed emozionante stagione di Formula 1. In attesa del tanto atteso via, previsto il 17 marzo con il GP d’Australia, è bene fare innanzitutto un resoconto delle modifiche del regolamento prima di passare in rassegna le varie monoposto.

Regolamento F1 2019

La novità principale, stabilita lo scorso maggio, prevede che le auto del 2019 devono avere un’ala anteriore semplificata e un alettone più largo, oltre a deflettori anteriori rivisti, in maniera tale da facilitare i sorpassi e migliorare lo spettacolo. Le monoposto potranno raggiungere un peso minimo superiore di 10 kg rispetto a prima (743 contro 733 kg) per compensare soprattutto il nuovo serbatoio da 110 kg. Inoltre, le luci posteriori sono installate anche sui piloni laterali dell’alettone posteriore e la carenatura dall’Halo è stata modificata per estrarre più facilmente i piloti in caso di incidente. Anche quest’anno, le gomme verranno fornite esclusivamente dalla Pirelli: ad ogni gara ci saranno pneumatici con mescola morbida (profilo rosso sul fianco), media (profilo giallo) e dura (profilo bianca). Le tre mescole saranno diverse di gara in gara e spetterà alla Pirelli stessa sceglierne tre delle cinque disponibili. Infine, c’è da sottolineare l’eliminazione del rito dello sventolio della bandiera a scacchi a fine gare: la tradizione, dunque, verrà spazzata da questo campionato e dai tabelloni luminosi che sostituiranno i vari delegati.

Nuova Ferrari SF90 2019: caratteristiche e prime impressioni

Il nostro percorso alla scoperta delle nuove monoposto non può che partire dalla Ferrari SF90. La Rossa, che verrà guidata da Vettel e Leclerc, presenta modifiche evidenti sulle ali anteriori e posteriori. Nel primo caso, in una posizione abbastanza esterna, è presente una forma a ricciolo che ha il compito di migliorare l’aerodinamicità spostando i flussi d’aria verso la parte esterna dello pneumatico. Sotto la scocca, invece, persistono i tradizionali turning vanes che lavorano in sinergia con i bargeboard – paratie laterali che aiutano a direzionare i flussi dell’aria su alcune zone specifiche della monoposto – più bassi e lunghi per regolamento. Per quanto riguarda la parte posteriore, invece, l’ala è più alta (870 mm contro 800 mm rispetto al piano di riferimento) e più larga (1050 mm contro i precedenti 950 mm). Inoltre, essa è sostenuta da due piloni a forma di collo di cigno che consentiranno una maggiore efficienza del DRS. Lo schema della sospensione anteriore è di tipo push rod mentre la sospensione posteriore è di tipo pull rod.

Dai primi test sono arrivati segnali contrastanti: nelle prime giornate del primo test di Barcellona, la SF90 è apparsa sin da subito affidabile in termini di solidità. Nel secondo test, invece, Vettel è finito fuori pista andando a sbattere contro le barriere di protezione per via di cedimento meccanico.

Nuova Mercedes AMG F1 W10 EQ Power+ 2019: caratteristiche e nuove impressioni

La Mercedes AMG F1 W10 EQ Power+, guidata dal cinque volte campione del mondo uscente Hamilton e da Bottas, presenta le maggiori novità nella porzione che comprende i bargeboard e gli ingressi delle fiancate. L’airbox è rimasto grande, ma all’interno rimane il roll bar che divide i flussi di alimentazione del motore da quelli destinati a raffreddare l’ERS. L’ala anteriore rimane abbastanza simile alla vettura del 2018, mentre il muso è stretto nell’attacco alla scocca e si riduce ulteriormente nella parte centrale. La sospensione anteriore e posteriore sono rispettivamente di tipo push rod e pull rod. Infine, i due supporti degli specchietti retrovisori sono a tutti gli effetti degli elementi aerodinamici per la vettura.

La monoposto argentata è stata la vettura ad aver effettuato il maggior numero di giri nei giorni del primo test a Barcellona, dove montando le mescole più morbide ha cercato l’affidabilità piuttosto che la prestazione. Da segnalare, invece, un problema alla Power Unit di Bottas nel secondo test in Catalogna.

Nuova Red Bull RB15 2019: caratteristiche e nuove impressioni

Red Bull RB15

Conclusa la lunga collaborazione con la Renault, che ha fruttato al team ben otto titoli (quattro piloti, quattro costruttori), la Red Bull RB15 monta un motore Honda che segna l’inizio di una nuova era. Aldilà di questo grande cambiamento, ci sono altre modifiche degne di nota per le vetture guidate da Verstappen e Gasly. Tra le novità principali ci sono le prese d’aria più compatte nella zona del posto guida e nella parte inferiore della fiancata, oltre a condotti sporgenti in prossimità del muso che si stringe in prossimità dell’attacco alla scocca. Tralasciando il mutamento dell’ala anteriore (dove c’è un piccolissimo ricciolo nel punto dove iniziano i cinque flap per cercare di creare un vortice aerodinamico) e dell’alettone posteriore, che per regolamento devono essere più alti e larghi, un altro cambiamento importante sono le fiancate molto corte e con un andamento tronco-piramidale che sfociano in coda con degli sfoghi di aria calda molto piccoli. La sospensione anteriore è di tipo push rod mentre quella posteriore è pull rod. Curioso notare come, nonostante il nuovo regolamento, la Red Bull abbia mantenuto un assetto Rake.

I terzi incomodi dell’anno scorso sono partiti con qualche incognita di troppo dovuti ai tanti cambiamenti, a partire dall’affidabilità delle Power Unit ibride della Honda. È questa, infatti, la problematica maggiore per il team di Keynes che dovrà utilizzare motori che potrebbero dare meno garanzie nell’arco della stagione.

Nuova Renault R.S.19 2019: caratteristiche e nuove impressioni

Renault R.S.19

La monoposto che segnerà l’inizio di una nuova tappa della carriera di Ricciardo – affiancato da Hülkenberg -, colpisce per un angolo di Rake decisamente pronunciato. Le nuove regole aerodinamiche, dunque, non hanno influenzato l’assetto della Renault R.S.19. La parte interiore non presenta particolari novità rispetto alla R.S.18, con le sospensioni che restano di tipo push rod; la sospensione posteriore, invece, è di tipo pull rod, con degli elementi idraulici per sostenere l’estremo asseto Rake. Nella zona centrale, infine, si nota la presenza di nuovi bargeboard più bassi e più lunghi, mentre il cofano è abbastanza pendente e lascia lo spazio ad una vistosa pinna.

A dispetto del tempo di 1’17”393 registrato da Hulkenberg nel primo test di Barcellona, la scuderia francese non può dirsi del tutto soddisfatta. La macchina, infatti, si è fermata a pochi minuti dal termine e mostra così di avere ancora problemi di affidabilità da bypassare entro l’inizio della stagione.

Nuova Haas VF-19 2019: caratteristiche e nuove impressioni

La Haas VF-19 – che ha cambiato completamente la livrea, passando dal grigio con finiture rosse al nero e oro con l’arrivo di Rich Energy come main sponsor – presenta come principali novità l’interasse aumentato a causa della capacità del serbatoio e l’ala anteriore che è molto più semplificata. Sul muso, invece, è stato introdotto l’S-duct, che riprende il concetto di quello della Ferrari SF71H. In coda, invece, ritroviamo la T-wing mentre le paratie laterali mostrano uno studio raffinato dei soffiaggi. Le sospensioni anteriori mantengono il classico push rod, al contrario le sospensioni posteriori sono di tipo pull rod. Da sottolineare anche i cerchi anteriori a nove razze: una scelta adottata per cercare la massima leggerezza e per portare gli pneumatici in temperatura più velocemente.

Durante i primi test stagionali a Barcellona, le prime impressioni sulla monoposto americana che monta un motore Ferrari tipo 062 EVO V6 90° sono state molto buone. A confermarlo è stato lo stesso pilota Magnussen, che insieme a Grosjean ha dichiarato: “La macchina sembra si gestisca bene, si è dimostrata consistente. Per cominciare ho certamente delle buone sensazioni“.

Nuova McLaren MCL34 2019: caratteristiche e nuove impressioni

McLaren MCL34

La McLaren MCL34 sarà molto diversa rispetto al passato, a partire dal muso che si presenta molto stretto e schiacciato. Ai lati dell’ala anteriore, invece, sono presenti cinque flap che finiscono lateralmente con una forma a ricciolo. Anche gli specchietti sostenuti da supporti hanno una funzione aerodinamica mentre le ruote sono state allontanate dalle bocche dei radiatori per gestire meglio la scia generata dalle gomme anteriori. Nella zona centrale, i bargeboard presentano un enormi convogliatori di flusso per avere maggiore aria e favorire il raffreddamento della Power Unit. L’ala posteriore è sostenuta da un doppio pilone e la sospensione è di tipo pull rod. La sospensione, infine, anteriore è di tipo push rod con un puntone piuttosto inclinato in avanti.

Senza più dover contare su Alonso, la McLaren ha affidato le sue speranze di risurrezione a Sainz Jr. e ad un esordiente come Norris, che però ha già avuto esperienze in McLaren in qualità di test-driver. Entrambi dovranno estrarre la scuderia inglese dalle sabbie mobili delle parti basse della classifica e i primi risultati positivi dei test sembrano abbastanza incoraggianti.

Nuova Racing Point RP19 2019: caratteristiche e nuove impressioni

Racing Point RP19

La Racing Point RP19, che prende il posto della Force India che non c’è più, è una monoposto chiaramente ispirata a quella del 2018 e che non presenta elementi rivoluzionari al suo interno. Lo testimoniano l’ancoraggio della paratia dei bargeboard sul muso, vicino alle ruote, dove viene conservata la struttura incurvata della vettura precedente. Le paratie degli endplate, invece, seguono la linea guida tracciata da McLaren due anni fa e adottano una larga apertura per il transito del flusso dall’esterno verso l’interno. Confermati anche i turning vanes con le frange di soffiaggio inferiori, mentre l’ala dietro è sorretta da un pilone unico: una soluzione che riprende lo schema della Ferrari ed integra la T-wing. Le fiancate, invece,sono simili a quelle della Red Bull, con l’arretramento delle bocche dei radiatori e le strutture di impatto integrate nel profilo inferiore. Un dettaglio degno di sottolineare, invece, è quello della sospensione anteriore che vede l’attacco del braccio superiore rialzato.

I primi test stagionali hanno confermato le sensazioni di Perez e Stroll della vigilia, visti gli ottimi tempi soprattutto nel secondo test in Catalogna e le dichiarazioni degli stessi piloti: “La prima impressione generale è stata positiva e abbiamo lavorato rispettando il programma e compiendo molti giri con una buona affidabilità”.

Nuova Alfa Romeo C38 2019: caratteristiche e nuove impressioni

La novità più attesa del 2019 è senza ombra di dubbio il ritorno dell’Alfa Romeo in Formula 1, dopo un’assenza di oltre trentanni. L’anno scorso aveva fatto il suo rientro mettendo il proprio marchio dietro quello della Sauber, ma quest’anno è ufficialmente di nuovo una scuderia a tutti gli effetti. L’Alfa Romeo C38 ha un aspetto elegante, con i colori rosso e bianco, col biscione Visconteo ben visibile e monta un motore Ferrari tipo 064 EVO V6 90°. La monoposto presenta un caratteristico muso con quattro canali, per meglio controllare il flusso dell’aria. Rispetto alla concorrenza, l’alettone anteriore ha una forma atta a convogliare il flusso alle estremità verso il basso. Sul retrotreno, invece, è quasi del tutto scomparso la deriva verticale del cofano. L’alettone posteriore, infine, è supportato da un doppio pilone che dispone alle estremità delle frange verticali.

L’Alfa Romeo C38, sfruttando al meglio l’ottima base delle passate stagioni, continua senza intoppi il lavoro di sviluppo, dimostrando che il team può ambire a buoni piazzamenti nella zona centrale dello schieramento durante l’imminente stagione. Sia Raikkonen che Giovinazzi possono dirsi soddisfatti insieme al team per aver inanellato ben 100 giri nei primi testa senza alcun problema.

Nuova Toro Rosso STR14 2019: caratteristiche e nuove impressioni

La Toro Rosso STR14 prende in prestito molte soluzioni presenti sulla Red Bull RB14, soprattutto nella zona del retrotreno e nella configurazione delle sospensioni posteriori. L’ala anteriore è quella standard, mentre il muso adotta le stesse soluzioni viste nella monoposto del 2018. La sospensione anteriore è di tipo push rod, presente anche l’S-duct. Il deviatore di flusso che è rimasto solo a mezza altezza e non arriva sul fondo mentre gli specchietti – uno si ancora alla scocca e l’altro alla pancia – hanno una chiara funzione aerodinamica. Per quanto riguarda il posteriore, l’ala è sorretta da un unico pilone. Il passo della monoposto, infine, è stato allungato per ottemperare alla variazione del regolamento e aumentare il serbatoio del carburante a 110 kg.

La penultima della classe nel 2018 è chiamata a fare un passo in avanti nella stagione 2019. Per farlo, la scuderia di Faenza si è messa anche a disposizione per essere una sorta di “team-tester” per la Red Bull in vista di possibili aggiornamenti della Power Unit nel corso dell’anno. Un modo anche per permettere a Kvyat, alla sua terza esperienza in Toro Rosso, e all’esordiente Albon di limitare gli errori e provare a conquistare qualche punto in stagione.

Nuova Williams FW42 2019: caratteristiche e nuove impressioni

Williams FW42

La Williams FW42 presenta delle novità sostanziali per garantire una migliore competitività, soprattutto dopo le enormi difficoltà palesate nel 2018. La monoposto, in particolare, è stata abbassata e snellita per migliorare l’aerodinamica. La zona della Power Unit, invece, è stata rastremata. Profondi cambiamenti si notano anche sull’alettone posteriore e anteriore, semplificati per rispettare il nuovo regolamento in vigore per la stagione 2019.

Le aspettative della Williams sono ovviamente molto basse, vista la scarsa efficienza del mezzo. All’esordiente Russell, dunque, non resta altro che dimostrare di saper gestire la vettura nel miglior modo possibile, cercando di non aver timori nei riguardi di un pilota d’esperienza come Kubica. La sfida per entrambi si preannuncia tutt’altro che facile e in discesa.

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