Valentino Gran Premio di Austin – Il GP delle Americhe sembrava lo scenario adatto per il ritorno del Dottore. Così, però, non è stato. Un secondo posto agrodolce, che sa di beffa. Ma Valentino Rossi non si perde d’animo e, nonostante il sorpasso incassato in extremis che gli è costato la vittoria, analizza con positività la gara di Austin, Texas.
“Non me lo aspettavo”
“Mi dispiace molto per la vittoria sfumata, perché quando ho visto Marc a terra mi sono emozionato. Non me lo aspettavo e mi sono detto che forse ce l’avrei potuta fare, ma poi è arrivato Rins, e, pur spingendo al massimo, lui è stato velocissimo sul finale. Ha guidato meglio di me, io sinceramente avrei potuto anche farcela, ma ho commesso un paio di errori in frenata mentre Alex è stato bravissimo e in qualche punto era davvero veloce, forte sia in frenata che in staccata. Non sono riuscito a superarlo”. Non che l’idea di un attacco disperato alla fine non lo abbia sfiorato”.
“Rins nel finale era messo meglio di me -continua il pilota della Yamaha- era più veloce e seguiva delle traiettorie migliori: io se avessi fatto tutto perfetto un attacco disperato avrei pure potuto condurlo, ma non so come sarebbe andata. Peccato, mi dispiace tantissimo perché era una buona occasione per vincere ed è tanto che non ci riesco. Tuttavia, abbiamo battuto un colpo. Siamo forti e ci riproveremo: la squadra è reduce da due bei week end, siamo sulla via giusta,. Avevo un bel passo in gara”.
Chi festeggia è proprio Rins, che si gode la prima vittoria in carriera nella classe regina: “Ringrazio tutti, i tifosi e il mio team Suzuki, che ha preparato una moto splendida. Io ho fatto del mio meglio, mi sono sentito benissimo ed è incredibile vincere così davanti a Valentino che era il mio idolo da ragazzo. Sono felicissimo, parliamo di un gran risultato dopo tanto lavoro: quando ho visto Rossi lì ho spinto al massimo e avevo la moto per provare a farcela. È andata bene. Mi sento ottimamente, mi sento forte e stiamo facendo bei risultati di gruppo” ha concluso l’asso spagnolo.